Nel settembre 2015 a Röszke, valico di confine tra Ungheria e Serbia, numerosi clandestini che volevano oltrepassare illegalmente il confine erano stati bloccati dalle autorità magiare, creando dei tumulti che avevano portato alla ribalta mondiale la decisione del governo ungherese di impedire l'ingresso nel Paese a chi non ne aveva diritto, chiudendo di fatto la rotta balcanica. In questi due anni, l'Ungheria ha provveduto a rafforzare ulteriormente i propri confine erigendo delle barriere metalliche, i cosiddetti "muri", e incrementando il numero dei militari a presidio del confine, che hanno toccato le 10.000 unità, istituendo anche un apposito corpo.
A due anni di distanza, nel tardo pomeriggio di lunedì, il premier Viktor Orbán è andato in visita proprio a Röszke per portare la propria vicinanza ai militari impegnati nella difesa dall'invasione e per toccare con mano le barriere installate per impedire nuovi attraversamenti illegali della frontiera. "Dobbiamo fare tutto per garantire la protezione dei nostri cittadini" ha detto Orbán, spiegando che la protezione dei confini viene effettuata in modo sempre più moderno ed efficiente. Il premier, nel video pubblicato sulla propria pagina Facebook, si complimenta con i militari e si ferma a parlare con loro in una tenda, riscaldata da una stufa a legna.
Video più visti
ESCLUSIVO / "Vi farò a pezzi con questa lama e vi sgozzerò con un'ascia" (sottotitoli in italiano)
"Donna, vieni fuori dal negozio che ti sc..." e se lo tira fuori
Intervista choc all'imam: l'Italia è stata conquistata, Roma è già musulmana